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Ferdinando Di Legami, un antifascista riesino

ferdinando di legami

 

La Sicilia, durante la seconda guerra mondiale, è stata la regione che ha contribuito alla storia della Resistenza partigiana, attraverso la partecipazione di molti meridionali in numerose brigate armate-antifasciste   stanziate nelle regioni del Nord Italia

Contemporaneamente molti cittadini, nei comuni siciliani,  attuavano una lotto politica contro i podestà, attraverso azioni antifasciste: azioni di sabotaggio di strutture pubbliche, comizi o riunioni illegali contro il fascismo, denigrazione del pensiero fascista…

Tutte azioni che venivano intraprese in maniera consapevole dai molti lavoratori che avevano aderito  alle cellule clandestine nissene gestite dal futuro comandate:  Pompeo Colajanni.  A Riesi, la cellula era presieduta dal ex-segretario della Camera del Lavoro, Ferdinando Di Legami: successore politico di Giuseppe Butera che ha dato il via alla Repubblica di Riesi.

Questa nostra tesi viene testimoniata dello storico LUIGI BUTERA, che nel suo libro “Uomini, fatti e aneddoti della storia di Riesi” riporta gli ultimi anni di vita di Giuseppe Butera, rinchiuso in carcere a Palermo e perseguitato dalla malattia che incombeva su di lui. Per questo ottenne la grazie e viene rilasciato per tornare a Riesi. Il disciolto PCI riuscì a racimolare 50 Lire per coprire le spese del viaggio di ritorno e viene scelto per questo incarico, il giovane Ferdinando Di Legami

“ Recatosi in quel luogo nel luglio 1924, dopo avere apposto la sua firma a garanzia, ottenne, dalla direzione di quel carcere il rilascio dell’ammalato. Affinché potessero viaggiare  più comodamente fino alla stazione di Caltanissetta, il Di Legami aggiunse  ancora del denaro suo per occupare due posti di prima classe in un vagone.  Il loro arrivo alla stazione era stato già segnalato alla Questura di Caltanissetta che per misura precauzionale mandò alcuni suoi agenti a  gironzolare vicino all’uscita dei passeggeri. I disagi del viaggio estenuarono le forze dell’ammalato. Il Di Legami, per farlo rimettere, pensò, prima di proseguire per Riesi, di sostare due giorni nel vicino “Albergo Ferrovia”. Per evitare qualche rappresaglia che potesse avere  luogo al loro arrivo da parte dei fascisti riesini, pensò di partire in un’ora tale da poter arrivare di notte. Poiché in quei tempi non esisteva  alcun servizio pubblico per passeggeri si servi di una carrozza da nolo che dovette ben pagare.

Durante la malattia il Butera mantenne la sua calma; sperò di potere riacquistare le forze, ma, per l’aggravarsi del male, rassegnato al suo destino, la mattina del 18 dicembre 1924 verso le ore 9 esalò   l’ultimo respiro. Pochi furono i suoi fedeli compagni che vollero accompagnarlo all’ultima dimora, non mancarono però, dietro quel feretro,  parecchi agenti di P. S. che nonostante piovigginasse, seguirono la bara  fino al cimitero. Tumulata la salma in un loculo, l’imbocco fu chiuso con  una lastra di marmo con questa epigrafe “A Giuseppe Butera, martire  politico”. Ma queste ultime parole non suonavano bene alle orecchie di uno dei podestà che ordinò di farle scomparire a colpi di scalpello lasciando il solo nome e cognome”.

Ferdinando Di Legami divenne il segretario politico del PCI di Riesi clandestino, e la sua abitazione insieme alla sua sartoria divenne il raduno di molti antifascisti che di notte si incontravano per leggere il giornale e creare delle strategie offensive verso il Partito fascista riesino. La biografia completa di questo personaggio storico dell’antifascismo riesino è stata approfondita nel libro Resistenti, storie antifascisti, partigiani e deportati di Riesi  con la testimonianza e con documenti inediti forniti dal nipote di Ferdinando Di Legami, Salvatore Porrovecchio, attuale segretario del PD di Riesi, che ha dato la massima disponibilità per ricostruire la biografia inedita di questo personaggio inedito della storia riesina.

Giovedì 18 maggio – Con gli occhi di Pompeo

Una serata, quella di giovedì 18 maggio a partire dalle 19,00, dedicata a Pompeo Colajanni ed a sostegno del progetto del documentario diretto da Enzo Rizzo “Con gli occhi di Pompeo” per la Pragma film. Nel corso della serata sarà proiettato il trailer del documentario, patrocinato dall’ANPI, dalla famiglia Colajanni e dall’Istituto Gramsci Siciliano. La serata sarà caratterizzata dalle musiche de Coro di canti partigiani di Matilde Politi, dall’intervento di Guido Politi e dal gradito ritorno alla consolle del Garibaldi del Dj Maurizio Catania.

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