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Ordini del giorno del Comitato nazionale ANPI su AUTONOMIA DIFFERENZIATA e Iran

19 Dicembre 2022. Il testo dei due Odg approvati dal Comitato nazionale ANPI nella riunione di sabato 17 dicembre

L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA NON PUÒ CONTRADDIRE L’UNITÀ E L’INDIVISIBILITÀ DELLA REPUBBLICA. L’ANPI SOSTIENE LA RACCOLTA DI FIRME SULLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE PER LA MODIFICA DELL’ART.116 E 117 DELLA COSTITUZIONE

Mentre cresce l’inflazione, crescono i tassi d’interesse, ci sono pesanti ritardi nell’attuazione del Pnrr, vengono apportati tagli alla spesa sociale e si addensano nubi fosche sul futuro economico e sociale del Paese che accresceranno le già gravi e preoccupanti diseguaglianze, il tema della autonomia differenziata, come avevamo previsto, sta occupando sempre più spazio nel dibattito politico.

La presentazione del disegno di legge delega Calderoli, peggiorativo del precedente disegno legge Gelmini in quanto prevede di fare ancora riferimento alla spesa storica per il finanziamento delle materie delegate alle Regioni anche in attesa della definizione dei LEP (livelli essenziali di prestazioni), ha provocato la reazione nettamente negativa delle regioni meridionali. Esse infatti in questo modo vedrebbero mantenuto e non corretto il loro divario dalle Regioni del Nord, che, come certifica il rapporto Svimez, continua ad aumentare. Non sono mancate critiche e riserve sul progetto anche in altre parti del Paese. L’on. Calderoli è stato quindi costretto a declassare la sua proposta da disegno di legge a bozza per la discussione. Contemporaneamente la Presidente del Consiglio Meloni ha cercato di rassicurare il Mezzogiorno garantendo l’utilizzo dei fondi del Pnrr per colmare le diseguaglianze territoriali.

Si tratta di un gioco delle parti che tuttavia evidenzia la contraddizione tra la necessità della Lega di riconquistare l’elettorato del nord contrastando l’offensiva di Bossi, e il bisogno di FdI di riconfermare la sua linea di unità nazionale per non tradire uno dei capisaldi della propria identità e non scontentare il suo importante elettorato del Mezzogiorno, già deluso dalla riduzione del reddito di cittadinanza.

Intanto nella legge di bilancio all’art.143 si prevede la costituzione di una cabina di regia per la definizione dei LEP sulla base di una ricognizione delle prestazioni sociali di natura fondamentale erogate nelle regioni e della spesa ad esse riferita. I LEP così definiti sarebbero adottati con decreto del Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, acquisita l’intesa della Conferenza Unificata delle Regioni, senza passaggi parlamentari.

Sembra che ci troviamo di fronte ad una nuova accelerazione del processo di autonomia regionale differenziata a fronte della quale il Comitato Nazionale dell’Anpi riconferma il proprio giudizio negativo su una riforma istituzionale che, poiché rischia di allargare le diseguaglianze tra cittadini e territori e di rompere l’unità nazionale diversificando i diritti sociali e civili dei cittadini, apre la strada ad uno stravolgimento della Costituzione antifascista.

Pertanto il Comitato Nazionale dell’ANPI ribadisce che gli articoli 116 e 117 della Costituzione devono essere interpretati sulla base dell’art.5 della stessa che, nel riaffermare l’unità indivisibile della Repubblica, pone le basi per un Regionalismo solidale e non competitivo. Né in tema di autonomia differenziata si può assumere a regola generale ciò che la Costituzione indica come possibilità.

Ritiene inoltre che:

  • si debba monitorare costantemente l’uso delle risorse del PNRR affinché siano prioritariamente indirizzate a risolvere il divario di infrastrutture sociali ed economiche tra Nord-Centro e Sud del paese;
  • le risorse assegnate alle Regioni debbano essere trasparenti e tracciabili;
  • i livelli di prestazione debbano essere uniformi e universali e non semplicemente essenziali per tutto il territorio della Repubblica e debbano essere adeguatamente finanziati;
  • il Parlamento, in quanto titolare del potere legislativo, debba essere pienamente investito della discussione sulle materie delegabili alle Regioni annullando l’iter pattizio Stato –Regioni;
  • si debba stabilire una clausola di supremazia della legge statale per la tutela dell’interesse nazionale;
  • si cancelli l’art.143 dalla legge di bilancio.

Il Comitato Nazionale decide inoltre di incontrare associazioni e partiti politici al fine di ribadire la posizione dell’ANPI, di programmare azioni comuni di mobilitazione dei cittadini, di avviare una riflessione pubblica su come fino ad oggi è stato attuato il regionalismo, sulla sua efficacia e il suo impatto sull’autonomia comunale. Inoltre sostiene la proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica dell’art.116 e 117 della Costituzione promossa da Massimo Villone ed altri, perché contiene molte delle proposte qui riportate e può essere un utile strumento di diffusione delle stesse e di ampliamento del dibattito sull’autonomia differenziata; sollecita perciò gli iscritti ANPI ed i cittadini/e a firmare la proposta di legge e a promuoverne la conoscenza attraverso iniziative pubbliche.


Il Comitato nazionale ANPI esprime il suo orrore davanti alle esecuzioni capitali di alcuni manifestanti in Iran. Si appella al governo iraniano affinché cessi questa barbarie e si apra una nuova stagione di rispetto della vita, della dignità e della libertà delle donne e di tutti i cittadini. Ribadisce la condanna delle violenze con cui le autorità di Teheran hanno risposto alle manifestazioni di popolo di questi mesi. Chiede una ferma presa di posizione delle autorità italiane e dell’Unione Europea.

BASTA CON QUESTO GIOCO ALLA GUERRA

“BASTA CON QUESTO GIOCO ALLA GUERRA”: appello congiunto ANPI, ARCI, CGIL, CISL, UIL, ACLI nazionali. Aderisce Don Luigi Ciotti.

15 Aprile 2017

 

Il 2017 sarà un anno importante anche come anniversario dell’approvazione della Costituzione. L’ANPI ha un solido programma per farla conoscere, rispettare ed amare”

Tratto dalla newsletter dell’ANPI Nazionale “ANPInews” n.228 (20 dicembre 2016/gennaio 2017)

Dalla data del voto sono trascorsi ormai quindici giorni, durante i quali abbiamo “tremato”, nell’attesa timorosa che si verificassero le catastrofi pronosticate nel caso in cui avesse vinto il NO.

Attesa vana, perché le “cavallette” non sono arrivate, la Borsa ha tenuto splendidamente, non vi sono state sommosse popolari, non siamo precipitati nel “buio” che ci era stato preconizzato.

In realtà la situazione economica è quella di prima, il Monte dei Paschi di Siena continua a dibattersi nelle sue difficoltà e nella ricerca di soluzioni accettabili, per i creditori e per l’Unione europea (connubio piuttosto difficile), c’è un Governo in carica, che ha ottenuto la fiducia dei due rami del Parlamento. Continua a leggere

“Siamo liberi e indipendenti e applichiamo la democrazia: ci si confronta, si discute e infine si vota”

“Siamo liberi e indipendenti e applichiamo la democrazia: ci si confronta, si discute e infine si vota”: così il presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia, in una intervista a Repubblica.it

Prof. Carlo Smuraglia

Prof. Carlo Smuraglia

Proibire le manifestazioni di Forza Nuova

Appello del presidente nazionale dell’Anpi al ministro degli Interni

“È una vergogna!”. Questo il primo commento del presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia, sulla notizia che il movimento neofascista “Forza Nuova” ha deciso di scendere in piazza in molte città il prossimo 29 settembre.

“Già da tempo denunciamo – spiega Smuraglia – il rifiorire di rigurgiti fascisti, in tante forme, ma sempre con i soliti vessilli, i soliti richiami a ideologie fasciste e naziste, da tempo sconfitte e superate. Adesso, abbiamo la concomitanza di undici manifestazioni in altrettante piazze; e per parlare di futuro, ma soprattutto di rivoluzione. Ci sarà qualcuno che abbia il coraggio di vietarle? Ci sarà qualcuno nelle istituzioni pubbliche che abbia chiara la concezione che emerge da tutta la Carta Costituzionale, di assoluta contrarietà ad ogni forma di fascismo? Ci sarà qualcuno che ricorderà che il fascismo è anche quello delle leggi razziali e delle persecuzioni contro gli ebrei e che questo basta, da solo, per rendere penalmente illegittima, ai sensi della legge Mancino, qualunque manifestazione che a quella ideologia si richiami, o ne faccia apologia o mostri di volerne continuare, in qualunque forma, la tragica esperienza? Ci sarà qualcuno che comprende la gravità della parola rivoluzione, specialmente in bocca  di forze fasciste?” Continua a leggere