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ANPI Isnello. Il valore della Memoria. In ricordo di Giovanni Ortoleva
Giorno 9 marzo 2017, l’ANPI e il Comune di Isnello organizza l’iniziativa “Il valore della Memoria” per ricordare il partigiano Giovanni Ortoleva trucidato dai repubblichini con altri venti partigiani il 9 marzo 1945 a Salussola (Biella).
La giornata avrà inizio alle ore 9,00 con in un incontro Centro Sociale con gli studenti degli Istituti Scolastici con diversi interventi: Antonio Ortoleva, Angelo Ficarra (ANPI Palermo) e Giusy Vacca (ANPI Isnello). La manifestazione proseguirà con un corteo presso il Cimitero Comunale dove verrà depositata una corona presso la tomba di Giovanni Ortoleva.
Col nome di battaglia di “Jaccon” era diventato partigiano della XII Brigata Garibaldi “Nedo Pajetta”. Catturato con i suoi compagni da un reparto repubblichino della “Montebello”, mentre riposava in un rifugio di fortuna durante una marcia di trasferimento, “Jaccon” rifiutò senza esitare le proposte del comandante repubblichino, siciliano come lui.
Se avesse le avesse accolte, Ortoleva avrebbe potuto salvarsi, ma rifiutò sdegnosamente di tradire i suoi compagni, indicando dove erano acquartierate le bande partigiane operanti nel Biellese. Fu fucilato il giorno stesso, dopo che gli altri partigiani furono sottoposti a orrende sevizie.
Soltanto uno della “Nedo Pajetta” era riuscito a fuggire. “Jaccon” cadde con gli altri.
Le sue ceneri sono state traslate da Salussola a Isnello il 3 settembre del 2011. Così Ortoleva, che a Isnello non è stato mai dimenticato, come dimostra anche una lapide collocata da anni nel paese delle Madonie, ha potuto, dopo tanto tempo, riposare nel cimitero della sua terra. I suoi resti sono stati accolti con una grande partecipazione di compaesani, che hanno assistito alle esequie ed hanno partecipato alla commemorazione organizzata dall’ANPI.
Nel cimitero di Isnello, accanto alle ceneri di Giovanni Ortoleva, in un giardino già pronto, saranno piantate rose “Bella Ciao” donate dall’ANPI di Ravenna.
DA ORTOLEVA A PLACIDO RIZZOTTO RISCRIVIAMO LA STORIA DELLA RESISTENZA E DELLE LOTTE CONTADINE IN SICILIA
L’ANPI Palermo chiede di più. Dobbiamo andare anche oltre i funerali di stato che abbiamo chiesto e che diamo per scontati perchè sacrosanti. Noi dobbiamo ricostruire la memoria di questi eroi della libertà e dignità umana. Placido Rizzotto viene da lontano. Socialista, partigiano, Presidente dei combattenti e reduci dell’ANPI Palermo. Rilancia la Camera del lavoro dopo il fascismo, figlio ideale di Bernardino Verro grande dirigente del movimento dei fasci dei lavoratori siciliani, che quella Camera del Lavoro di Corleone costruì facendo portare ai contadini, di ritorno dal lavoro, ognuno una pietra. Anche esso ucciso dalla mafia. Non possiamo fermarci ad un momento per quanto solenne.Vogliamo scavare fino in fondo nel cuore di questa storia, nella storia delle stragi rimosse, sepolte negli armadi della vergogna, figlia dei depistaggi operati fin da allora dai residuati nefandi del fascismo infiltrati nelle istituzioni dello stato. Fu scatenato allora in Sicilia un vero e proprio terrorismo politico-mafioso e statuale teso a bloccare con il ” vento del Nord” anche la costruzione di una cultura antifascista.. La strage di Portella della Ginestra, in cui caddero uccisi tanti lavoratori inermi, fu la prima strage di Stato, emblematica di questo processo. Per questo vogliamo andare oltre con tutte le ANPI d’Italia, nel nome della Resistenza e della Costituzione.
ANPI Palermo
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